Resonance: una nuova storia visiva e sensoriale
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Resonance si riferisce alla capacità di suscitare emozioni, ricordi o risposte che vanno oltre l’aspetto estetico rendendo ogni pezzo un’esperienza personale. Studiopepe ha immaginato una nuova storia visiva e sensoriale all’interno dello showroom progettato lo scorso anno. I materiali prendono vita con espressività e carattere, trasformandosi in forme nuove attraverso un linguaggio materico inatteso. L’ispirazione allo stile lucido ed elegante degli anni ‘70/’80 è evidente in ogni dettaglio, un richiamo a un periodo di grande fermento stilistico, in cui il design abbracciava l’estetica del lusso, ma allo stesso tempo sfidava le convenzioni. L’uso di metalli specchianti, una scelta che evoca il fascino e l’eleganza di un’epoca, è accostato con cura a superfici laccate in Bordeaux Etruria (Hide&Seek Door e Mini design Pietro Russo), che non solo arricchiscono l’ambiente con un tocco di raffinatezza, ma rendono ogni pezzo un punto focale visivo di forte impatto. I tessuti furry, morbidi e avvolgenti, sono un tributo alla sensorialità e al comfort che si mescola con spontanea disinvoltura al temperamento della pelle nera dei divani Stami e di Olivia, poltrona nata dall’intuizione di Martina e Massimo Castagna. Padre e figlia, due generazioni a confronto, propongono un abbraccio sospeso tra passato e presente. Una carezza emotiva, grazie a un volume avvolgente modellato dalla volontà di accogliere e dalla capacità di durare nel tempo. La sua identità è un gioco di contrasti: una base solida e monolitica che si dissolve nella fluidità e nella morbidezza della seduta. In questo intreccio di contaminazioni e atmosfere, spicca un groupage di tavolini in alluminio lavorato a mano (Arch design david/nicolas) che si distingue per la sua presenza audace e il carattere scultoreo. Non semplici elementi funzionali, ma archi materici che si impongono come piccole architetture autonome, capaci di ridisegnare l’equilibrio dello spazio diventando una rappresentazione di forza estetica perfettamente in sintonia con il contesto, che non è più un semplice ambiente espositivo ma un luogo di esperienze visive e tattili.
A dare una forma al vetro, che da sempre scrive la storia dell’azienda, i tavolini Mirage di Studiopepe. Un’illusione ottica, in equilibrio tra immagini specchiate e trasparenze fluidiche che vanno oltre l’estetica del semplice complemento d’arredo per imporsi come opere d’arte. Le gambe, nate dalla fusione di frammenti di vetro proveniente da sfridi di produzione, dialogano con il piano in acciaio lucido, evocando la superficie dell’acqua. Mirage è composto da riflessi in continuo movimento, dove materia e luce si fondono in un miraggio sospeso. Saki, ideale per la sala da pranzo, è il risultato di un percorso di ricerca sulla sofisticazione di forme e geometrie primarie per arrivare a prodotti raffinati e dalla spiccata personalità, nata dall’estro di Gabriele e Oscar Buratti. Concepita per essere una compagna fidata nei momenti di conversazione, H2O Lounge riprende le forme scultoree e il caratteristico foro sullo schienale che, unito al disegno grafico di una H creata dalle linee della seduta e dei braccioli, rivela il nome del progetto di Studiopepe. Le linee della boiserie Stresa, disegnata da Dainelli Studio, abbracciano una sfera luminosa sospesa. Il piano d’appoggio si intreccia con la luce delineando l’orizzonte che si riflette nello specchio anticato che fa da sfondo. Anche Draga&Aurel hanno dato la loro personale interpretazione con le lampade Tratto, un segno grafico impalpabile, che decompone e ricompone la purezza del cilindro, trasformandolo in una scultura di luce, marcata e delicata, versatile e al contempo scenografica. Disegnando nell’aria una cascata luminosa che incanta e seduce secondo un registro espressivo che sublima l’ambiente.In questo viaggio attraverso le novità, tre nuove sedute ognuna delle quali racconta una storia diversa, un incontro tra creatività e funzionalità, un dialogo tra stili che si arricchiscono a vicenda. david/nicolas presentano Loulou Rock, una sedia a dondolo capace di risuonare attraverso culture diverse e sensibilità progettuali globali, catturando la risonanza emotiva della nostalgia, reinterpretandola in favore di un pubblico contemporaneo.Un allestimento sorprendente, capace di raccontare l’essenza del brand in costante evoluzione, attraverso l’uso di colori, forme e materiali, sempre filtrati da una lente prospettica che esalta l’identità del progetto.
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